Il consumo di suolo è un processo associato alla perdita di una risorsa ambientale fondamentale, limitata e non rinnovabile, dovuta all’occupazione di una superficie originariamente agricola o forestale, naturale o seminaturale, con una copertura artificiale. E' un processo legato all'espansione degli insediamenti umani, allo sviluppo delle attività industriali e dei servizi, a cui si accompagnano la realizzazione di infrastrutture (strade, autostrade, ferrovie, aeroporti, ecc.). Il tema è ormai all'attenzione degli amministratori, dei pianficatori e del pubblico da oltre due decenni.
L’impermeabilizzazione rappresenta la principale causa di degrado del suolo in Europa, comporta un rischio accresciuto di inondazioni, contribuisce ai cambiamenti climatici, minaccia la biodiversità, provoca la perdita di terreni agricoli fertili e aree naturali e seminaturali, contribuisce insieme alla diffusione urbana alla progressiva e sistematica distruzione del paesaggio, soprattutto rurale e alla perdita delle capacità di regolazione dei cicli naturali e di mitigazione degli effetti termici locali (Commissione Europea, 2012).
Il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) provvede, come previsto dalla Legge 132/2016, alle attività di monitoraggio del territorio in termini di uso, copertura e consumo di suolo nel nostro Paese. nel mese di luglio 2021 è stato presentato il Rapporto 2021, il risultato di un'ampia analisi che fornisce una fotografia aggiornata della situazione e del trend del consumo di suolo. Il Rapporto fornisce indicazioni precise sulle aree sottoposte ad una maggiore pressione e dove la necessità di riqualificare e riutilizzare l'esistente (spesso abbondanoto o sottoutilizzato) deve prendere il sopravvento sull'utilizzo di aree agricole.
“Arrestare il consumo del suolo e la desertificazione” è stato individuato come uno degli obiettivi della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile. Gli Autori del Rapporto sulla bae di un'analisi dettagliata e preoccupata, segnalano la necessità che la data limite per raggiungere questo obiettivo sia anticipata.
Segnala il Rapporto: "Il consumo di suolo in Italia continua a trasformare il territorio nazionale con velocità elevate. Nell’ultimo anno, le nuove coperture artificiali hanno riguardato altri 56,7 km2 , ovvero, in media, più di 15 ettari al giorno". I valori percentuali più elevati del suolo consumato sono in Lombardia (12,08%), Veneto (11,87%) e Campania10,39%. Se guardiamo al trend degli ultimi anni esso rimane elevato nelle provincie dove il "consumato" è elevato, ma ad esse si affiancano altre aree (tra cui provincie della Sardegna, dell'Abruzzo e della Puglia) dove crescono i nuovi insendiamento e l'ampliamento delle attività connesse. il Rapporto fornisce un ampia panoramica dei consumi di suolo evidenziando che, come d'altra parte atteso, sono i terreni agricoli quelli sottoposti ad una maggiore pressione insediativa. Viene esaminato il quadro normativo regionale sul tema del consumo di suolo e vengono fornite indicazioni sui futuri scenari in base a diverse opzioni di intervento.
Il Rapporto rappresenta un'importante fonte di dati per il pianificatore e sollecita una maggiore conspevolezza tra le diverse figure che operano sul territorio.
Munafò, M. (a cura di), 2021. Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici. Edizione 2021. Report SNPA 22/21
https://www.snpambiente.it/wp-content/uploads/2021/07/Rapporto_consumo_di_suolo_2021-1.pdf