Periodico di informazione e cultura professionale dell'Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali di Milano

Alla scuola secondaria Trevisani Scaetta coltivi-AMO… l’orto. Dalla teoria alla pratica

Coltivare un orto a scuola può apparire un’attività insolita, desueta e ormai fuori moda, invece, numerose sono le realtà a Milano, in Italia e nel resto del mondo, che applicano questa innovativa tecnica educativa. Si tratta di un’esperienza didattica laboratoriale ed esperienziale, dove al centro dell’attività c’è lo studente, la sua curiosità e la sua voglia di imparare, stimolate dal contatto con la terra e la natura.  Questo tipo di percorso didattico facilita la trasversalità delle competenze degli alunni mediante tecniche didattiche alternative, come laboratori in classe e attività pratiche. Coltivare un orto favorisce l’inclusione di studenti con disabilità o con bisogni educativi speciali, tutti possono collaborare in base alle proprie attitudini, capacità e abilità. Questo tipo di pratiche favorisce anche l’integrazione delle diverse conoscenze acquisite in aula, realizzando ciò che è noto con l’espressione “IMPARARE FACENDO”.      

Un ulteriore beneficio per gli alunni coinvolti in questi progetti è quello di migliorare la capacità di relazione e imparare a vivere nella natura. Tutto ciò viene confermato dalle innumerevoli ricerche condotte in questo campo, si ricordano soprattutto quelle della professoressa Strongoli dell’Università di Catania (Orti didattici, spazi di innovazione scolastica all’aperto). Non mancano inoltre le numerose teorie educative orientate all’esperienza, come ad esempio quella di Dewey il quale affermava “l'istruzione è la continua riorganizzazione o ricostruzione dell'esperienza”.   

Il progetto “Orto inclusivo” presso la scuola secondaria Trevisani Scaetta

Da gennaio 2021 sono docente di potenziamento e sostegno presso la scuola secondaria di primo grado Trevisani Scaetta, dell’Istituto Comprensivo Paolo e Larissa Pini, storica istituzione scolastica del quartiere Gorla a Milano. Insieme ai docenti del Consiglio di classe ho organizzato un progetto interdisciplinare dal nome “orto inclusivo” riguardante la coltivazione dell’orto insieme ai ragazzi della classe 1°A. L’orto del progetto realizzato a scuola è stato coltivato per favorire l’inclusione degli alunni più fragili, valorizzando le abilità di ciascuno.    

Il progetto “Orto inclusivo” si è articolato in diverse fasi, una teorica, e due più pratiche, svolte in campo. Durante la prima fase, i ragazzi hanno realizzato dei tabelloni nei quali sono state elencate le diverse specie coltivate nei mesi dell’anno; è stato realizzato contestualmente un calendario delle semine personalizzato (Foto 1).                       

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      Foto 1. Gli alunni realizzano i cartelloni

I ragazzi sono stati suddivisi in 4 gruppi da cinque alunni ciascuno; ogni gruppo lavorava per il progetto alternandosi ogni due settimane, in questo modo abbiamo potuto controllare meglio il lavoro svolto e monitorare il livello di attenzione, permettendo contemporaneamente lo svolgimento delle lezioni. La seconda fase è iniziata intorno alla fine di marzo inizio aprile; con il miglioramento delle condizioni meteorologiche, i ragazzi, insieme ai docenti, hanno vangato il terreno e successivamente seminato le diverse essenze, preparando delle aiuole di diversa dimensione (Foto 2).

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 Foto  2. Lavori preparatori delle aiuole

Per alcune piante è stato necessario prima seminarle in semenzaio e poi trasferirle in campo (Foto 3). La preparazione del letto di semina è stata preceduta dall’interramento del compost prodotto con scarti vegetali ottenuti dai lavori di giardinaggio svolti all’interno della scuola.Chinaglia 4

Foto 3. Rinvaso di una piantina di basilico   

Nell’ultima fase, i ragazzi hanno realizzato schede botaniche per ogni essenza coltivata, utilizzando informazioni tratte dal web e da libri e riviste di settore fornite dai docenti. Abbiamo poi realizzato dei QR Code attraverso cui è stato possibile associare le schede botaniche realizzate con le specie coltivate, (Foto 4 ); è possibile poi connettersi direttamente al sito web della scuola accedendo con il seguente link: https://sites.1d5920f4b44b27a802bd77c4f0536f5a-gdprlock/piniweb.it/orto-didattico/home

Il progetto si è concluso l’ultimo giorno di scuola durante il quale è stato illustrato alla Dirigente scolastica. Gli alunni hanno raccolto gli ortaggi prodotti e a ciascuno di loro è stata regalata una piccola piantina per ricordare le attività svolte durante l’anno.

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Foto 4. “Orto digitale” con i QR Code per ogni specie coltivata

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                                 Foto 5. L’orto scolastico, esempio di ambiente di apprendimento            

Conclusioni

Questo progetto ha permesso di conseguire diversi obiettivi;

  • Favorire l’inclusione degli alunni
  • Creare un ambiente di apprendimento gratificante (Foto 5).
  • Stimolare i sensi per conoscere la realtà circostante;
  • Favorire lo sviluppo delle tecniche del problem solving mediante il lavoro di gruppo;
  • Facilitare l’integrazione delle diverse conoscenze acquisite in campo e in aula.

“L’orto inclusivo”, favorisce l’inclusione di tutti gli alunni della classe.   

         

Ringraziamenti

Ringrazio pubblicamente la Dirigente scolastica dell’istituto Trevisani Scaetta, Dott.ssa Rosa Delia Ruta, e la Vicepreside, Prof.ssa Fabiana Proietti, per la preziosa opportunità che mi hanno concesso per poter realizzare questo progetto didattico, con l’auspicio che si possa replicare anche nei prossimi anni.

Un ringraziamento speciale è rivolto a tutto il Collegio docenti, il DSGA Dott. Angelo De Lucia, il Consiglio di classe della 1°A, in particolare la coordinatrice Prof.ssa Sarah Maccharella, la collega di sostegno, Prof.ssa Marcella Pirrone, e l’educatore Luca Lusiardi, per aver accettato la sfida di portare avanti questo progetto così ambizioso.

 Davide Chinaglia