L’Ente regionale di sviluppo agricolo e forestale è impegnato da tempo sul tema della sostenibilità. Le attività più significative in questpo ambito riguardano la redazione della Carta delle foreste di Lombardia, la forestazione urbana e lo sviluppo di modelli agricoli sostenibili
Il 25 settembre 2015 l'Assemblea generale dell'ONU ha adottato la Risoluzione A/RES/70 "Trasformare il nostro mondo: l'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile", sottoscritta dal Governo di 193 Paesi, quale programma d'azione rivolto alle cinque aree persone, pianeta, prosperità, pace e partnership; prevede 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile ‐ Sustainable Development Goals (SDGs) con 169 'target' da conseguire entro il 2030. Regione Lombardia si è proposta di fornire il suo contributo concreto per la transizione verso un’economia e stili di vita più sostenibili e compatibili con la necessità di gestire efficientemente le risorse non rinnovabili del pianeta.
Il Programma Regionale di Sviluppo della Lombardia (2018‐2023) ha posto la sostenibilità tra le cinque priorità dell'azione di governo regionale, quale "elemento distintivo dell'azione amministrativa e come occasione di migliorare la qualità della vita dei lombardi, conciliando le esigenze di crescita produttiva e coinvolgendo tutti gli attori del territorio: dalle imprese, ai cittadini, dalle scuole alle pubbliche amministrazioni”.
Il 18 settembre 2019 ERSAF ha sottoscritto il Protocollo lombardo per lo sviluppo sostenibile promosso dalla Regione e aperto all’adesione di tutti i soggetti che operano sul territorio regionale e si impegnano in via diretta ad attuare iniziative per il conseguimento degli obiettivi dell’Agenda 2030. Sottoscrivendo il documento ERSAF si è impegnato ad applicare i principi di sostenibilità ambientale nel proprio ambito di attività nelle sue dimensioni economica, sociale e ambientale ed ha individuato tre azioni di sistema che riguardano la Carta delle Foreste, lo sviluppo di modelli agricoli innovativi e sostenibili ed interventi di forestazione urbana..
ERSAF si sente così particolarmente coinvolto con le sue aree di intervento ed i suoi progetti in diversi ambiti definiti dal protocollo. In particolare:
B. graduale transizione ad una economia a basse emissioni di carbonio;
E. lo sviluppo dell’infrastruttura verde regionale;
J. la transizione verso un settore agricolo pienamente sostenibile.
La Carta delle Foreste ha rappresentato uno strumento innovativo e concretamente utile per rinforzare e rendere esplicito il significato e il ruolo delle foreste di proprietà regionale, in un momento in cui, anche a livello nazionale, se ne è persa identità e valore. A distanza di 16 anni, la Carta conserva la sua validità e la sua efficacia nell’indirizzare l’azione di buona gestione del patrimonio forestale di Regione Lombardia, ma - raggiunti positivamente i principali obiettivi - il percorso deve essere rinnovato anche alla luce dei cambiamenti avvenuti a ogni livello, da quello climatico a quello normativo.
La Carta si integra così coerentemente con gli ambiti del Protocollo di Sostenibilità e con le politiche già individuate dall’Ente, fin dal suo nascere, per una gestione etica, responsabile, partecipata e a servizio del territorio del patrimonio forestale regionale. E’ stato inoltre elaborato il Piano Programma per l’attuazione degli impegni della Carta delle Foreste 2020 – 2029 con l’obiettivo di riportare all’interno della programmazione annuale delle attività ERSAF, la previsione delle modalità applicative degli impegni dichiarati.
Le “Foreste di Lombardia” sono un sistema unitario di territori ricchi di boschi, pascoli, acque, suoli, flora e fauna, habitat, elementi architettonici che nel loro insieme conservano e tutelano beni primari e fondamentali per la vita delle popolazioni locali e per il benessere della collettività regionale.
Le “Foreste di Lombardia” sono eredità di un patrimonio di storia, cultura, lavoro delle comunità locali, ma anche di grandi tradizioni di gestione forestale: gli Ordini Monastici, la Repubblica di Venezia, lo Stato dei Grigioni, l’Impero Austro-Ungarico, il Regno, la Repubblica Italiana e oggi Regione.
Insieme con tutte le risorse forestali, le “Foreste di Lombardia” costituiscono un prezioso ed insostituibile patrimonio naturale e culturale, sono fattore di equilibrio ecologico ed elemento di tutela del territorio, danno forma e identità al paesaggio, costituiscono spazio per il lavoro e lo svago dell’uomo, conservano tradizioni che hanno contribuito a formare nel tempo il tessuto sociale e culturale lombardo.
La forza di questa esperienza si basa su un’interpretazione moderna del valore del patrimonio forestale regionale come bene pubblico a servizio della collettività, intesa sia come territori, che come cittadini, che come soggetti economici della filiera, per il raggiungimento di fini di valenza sovra locale che possono essere garantiti da una gestione competente, responsabile e partecipata.
Sono molte le azioni e gli interventi di riqualificazione ambientale e paesaggistica, realizzazione di sistemi verdi e reti ecologiche realizzati in alcune aree del territorio regionale come la provincia di Milano (area ovest fino al Parco del Ticino, Parco Agricolo Sud e comuni della cintura metropolitana), il territorio compreso nel Parco dell’Adda Nord, la provincia di Sondrio (bacino del medio Adda e diversi comuni della bassa Valtellina, la provincia di Como (Parco del Lura).
Sono interventi forestali e di manutenzione realizzati in convenzione con altri enti pubblici e privati, come quelli commissionati da Città Metropolitana di Milano, in relazione ad un ripristino di una fascia verde in viale Fulvio Testi e contestuale studio dello schema di impianto arboreo migliore per massimizzare l’assorbimento degli inquinanti atmosferici. La stessa esperienza sarà ripetuta in Comune di Trezzano sul Naviglio (MI) in collaborazione con il Comune e ARPA. Altri interventi programmati riguardano accordi di programma col Parco Agricolo Sud Milano per interventi di riqualificazione nei territori di Locate T. e Pieve E. e Opera, interventi di mitigazione e riqualificazione paesaggistica in convenzione con S.E.A. per il verde nell’area dell’aeroporto di Malpensa, nonché interventi sul fondovalle valtellinese tra Sondrio e il lago di Como.
ERSAF inoltre partecipa al progetto ForestaMI (3.000.000 di alberi entro il 2030) in collaborazione con il Parco Nord Milano, il Parco Agricolo Sud Milano, il Comune di Milano, Città Metropolitana e diversi Comuni mediante la pianificazione e la progettazione di nuovi interventi.
Il Forum FAO sulle foreste urbane e di pianura svoltosi a Mantova nel 2019 aveva evidenziato la centralità delle foreste urbane per un futuro delle città e delle aree metropolitane più verde, più sano e più felice.
Nelle proposte formulate per proseguire e sviluppare quanto emerso dal Forum, ERSAF ha caratterizzato le sue attività in modo più deciso su alcuni temi che sono centrali nella valorizzazione del verde urbano estensivo e più in generale dei territori metropolitani e di pianura:
- adottare un approccio “Nature based solution”;
- tener in maggior conto il tema della sanità del verde pubblico (il 2020 è stato l’Anno della salute delle piante);
- caratterizzare e consolidare tecnicamente il valore ecologico delle azioni progettuali;
- assumere in modo esplicito, come obiettivi da conseguire, il contributo alla riduzione dell’inquinamento e del disturbo acustico e la promozione del verde per finalità legata alla salute e al benessere della popolazione;
- gli interventi di forestazione urbana forniscono una vasta gamma di servizi ecosistemici; in particolare quelli mirati all’abbattimento degli inquinanti atmosferici, al contenimento del rumore e alla mitigazione dei cambiamenti climatici e richiedono una scelta accurata della specie o dell’associazione migliore di specie, in funzione delle loro caratteristiche ecologiche ed ambientali.
Ogni progetto di forestazione urbana deve integrarsi nel contesto territoriale in cui si colloca: le nuove aree verdi alberate, infatti, devono essere progettate tenendo in considerazione il loro inserimento nel sistema del verde urbano esistente, così da diventare un elemento integrato della rete di spazi verdi e assumere un ruolo per la connessione ecologica. Una corretta progettazione e soprattutto l’opportuna scelta delle specie consentono di ottimizzare i costi di impianto e di manutenzione e di perseguire gli obiettivi specifici quali il sequestro di carbonio, il miglioramento della qualità dell’aria, la tutela della biodiversità, l’educazione ambientale, etc. Per una corretta progettazione è dunque importante considerare i seguenti aspetti:
- finalità del progetto di forestazione (sequestro di carbonio, cattura polveri sottili, tutela biodiversità, educazione ambientale, etc.);
- scelta dell’area (caratteristiche ambientali e vincoli);
- indirizzi progettuali (aree boscate, fasce alberate, etc.);
- scelta delle specie;
- scelta del materiale di propagazione.
E’ inoltre importante tener conto degli strumenti di programmazione territoriale e delle reti ecologiche, del coinvolgimento della cittadinanza e del mondo imprenditoriale agricolo nei processi di naturalizzazione e rinaturalizzazione di aree, della necessità di buona progettazione, esecuzione e manutenzione (attenzione ai corridoi ecologici), dell’opportunità di effettuare monitoraggi faunistici negli interventi più estesi
Gli spazi verdi periurbani (fontanili, aree umide, siepi, filari, aree fiorite, macchie seriali) possono rappresentare habitat idonei per varie specie animali e vegetali, contribuendo quindi alla loro conservazione e tutela sia locale che a scala più ampia. La stessa Convenzione sulla Diversità Biologica riconosce l’importanza della tutela della biodiversità urbana per il raggiungimento dei propri obiettivi, con particolare riferimento alle aree verdi e alle aree protette urbane. A scala nazionale, la Strategia Nazionale per la Biodiversità nell’area di lavoro “Aree urbane” riconosce come prioritario il mantenimento delle aree verdi e la riqualificazione del sistema delle aree naturali per consentire la protezione della biodiversità e degli ecosistemi urbani.
Le attività promosse dall’Ente, svolte in partenariato con istituti scientifici, altri enti tecnici, associazioni e, spesso, con il coinvolgimento diretto delle imprese agricole, intercettano tematiche di grande attualità, quali:
- la diffusione di pratiche conservative di gestione dei suoli agricoli, al fine di sottrarre CO2 dall’atmosfera, migliorare i servizi ecosistemici assicurati dagli agro-ecosistemi e creare territori rurali maggiormente resilienti agli impatti del cambiamento climatico;
- lo sviluppo di tecnologie e soluzioni per aumentare l’efficienza nell'utilizzazione dei reflui zootecnici e in generale dei nutrienti in agricoltura, con riduzione delle emissioni in aria di ammoniaca e di nitrati e fosforo nelle acque;
- la promozione di buone pratiche per la conservazione della sostanza organica nei terreni, all’interno di una prospettiva di riciclo e riuso virtuoso e integrato sia delle matrici agricole (effluenti zootecnici) che di quelle di origine extra-agricola (fanghi di depurazione urbana, compost);
- la realizzazione di progetti finalizzati ad arrestare la perdita di biodiversità e consentire una adeguata conservazione e gestione degli habitat e delle risorse naturali;
- l’attivazione di azioni di assistenza tecnica allo sviluppo di filiere agricole alternative e innovative, per favorire la diversificazione delle produzioni e la valorizzazione, in particolare, delle aree marginali, collinari, di prima montagna e peri-urbane.
Attraverso l’innovazione dei sistemi agricoli e, soprattutto, delle modalità di gestione dei suoli agricoli è infatti possibile conseguire risultati importanti in tema di circolarità dei processi produttivi e progresso verso modelli sempre più sostenibili di produzione.
Ad esempio, i suoli agricoli della Lombardia hanno un potenziale di sequestro di carbonio pari a circa 1 milione di tonnellate di CO2 all’anno, la presenza di artropodi e lombrichi può essere aumentata del 30%, con conseguente arricchimento delle catene trofiche degli agroecosistemi, l’erosione e il compattamento dei terreni possono essere ridotti con effetti positivi sulla regimazione idrologica del territorio, il consumo di combustibili fossili per le lavorazioni può essere a sua volta limitato considerevolmente.
Ancora, attraverso il mantenimento di una copertura vegetale continua sui suoli durante l’anno si può migliorare la resilienza ai fenomeni meteorologici avversi e la qualità del paesaggio rurale e agrario, attraverso l’uso di tecniche di trattamento e pratiche di utilizzazione degli effluenti zootecnici che aumentino l’efficienza d’uso dei nutrienti si possono diminuire i surplus di azoto e fosforo e contribuire così a migliorare la qualità delle acque e dell’aria, attraverso la diffusione di colture alternative si può riqualificare e rivitalizzare il tessuto socio-rurale e paesaggistico in molte aree.
I destinatari delle iniziative di ERSAF sono da individuare innanzi tutto negli agricoltori e nei tecnici che operano nell’ambito della consulenza al settore agro-zootecnico. Tuttavia, i dati e le esperienze prodotte forniscono gli elementi di conoscenza tecnica per l’implementazione delle politiche e strategie regionali in materia di sviluppo sostenibile, di ambiente e di clima che riguardano l’agricoltura. Lo sviluppo di modelli agricoli sostenibili è infatti coerente con gli obiettivi dell’Agenda Onu 2030 e risponde a molte delle priorità evidenziate, fra gli altri, nel Green New Deal europeo e nelle prospettive per la nuova PAC.
L’azione di ERSAF si sostanzia nella partecipazione a progetti europei, finanziati sui Programmi Life e Horizon 2020, nazionali, regionali e di iniziativa propria. Tutti i progetti comprendono specifiche iniziative di comunicazione messe in atto per valorizzare le attività e diffonderne i risultati e che includono:
- siti web dedicati e canali social media nei quali vengono presentate le attività e i risultati dei progetti e scambiate informazioni ed esperienze tra i soggetti interessati;
- giornate dimostrative “in campo” e azioni a carattere formativo teorico-pratico indirizzate a tecnici e agricoltori, con il coinvolgimento di aziende agricole, che rappresentino “buoni esempi” di applicazione delle pratiche e dei modelli agricoli che si intendono sviluppare;
- tavoli di confronto e seminari realizzati sul territorio con la partecipazione delle filiere produttive e dei vari soggetti interessati;
- redazione e pubblicazione di articoli tecnici e scientifici, di report, linee guida e documenti.
E’ infine in corso lo sviluppo di una istanza del sito web di ERSAF, denominata FARM LAB, sulla piattaforma OPEN INNOVATION di Regione Lombardia al fine di creare un centro di competenza sull’innovazione in ambito agricoltura. Dopo un periodo di sperimentazione si prevede che nel corso del 2021 FARM LAB sia reso disponibile on-line.
Le immagini (CC), selezionate dalla Redazione, sono di E. Grosgasteiger, Pontla, P. Barker, Mir Jir.